Vivere da Expat: benvenuti a Zurigo!
- Sara
- 8 mar 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Sono arrivata in Svizzera un po’ per caso, non ho mai avuto quella spinta, che molti hanno innata, di trasferirmi e vivere in un paese straniero. Non avevo nemmeno mai pensato, a 30 anni suonati, di lasciare il mio lavoro, famiglia, casa e amici per tornare ad essere una studentessa di tedesco con tantissimo tempo libero.
Vi racconterò ora come ho affrontato questa avventura e mi sono data da fare per concretizzare la mia scelta.
L'ARRIVO
Sei anni fa però ho deciso di sostenere e seguire mio marito nella scelta di accettare un trasferimento a Zurigo, dare le dimissioni da un lavoro ormai consolidato e soddisfacente, salutare le mie abitudini e lanciarmi in questa avventura; è stata sì una scelta ponderata, certo non avevamo ancora figli e il trasferimento era a poco più di tre ore di macchina, ma l’impatto iniziale è stato un mix di entusiasmo e panico: da una parte l’eccitazione di essere in un posto nuovo, dove nessuno sa nulla di te e con la possibilità di reinventarsi una vita, dall’altro l’essere spersa in un paese dove non capisci mezza parola di quello che ti circonda e dove viene meno qualunque punto di riferimento.
I primi giorni zurighesi sono stati così un continuo alternarsi di esaltazione e disperazione, momenti in cui ci si sente onnipotenti e altri in cui si è pervasi dalla sensazione di essere fuori posto e si vorrebbe solo saltare su un treno e tornare nella propria realtà. Il tutto però con una costante consapevolezza: la scelta è stata fatta con cognizione, ora diventa fondamentale darsi da fare per renderla davvero una svolta per la propria vita.

L'AMBIENTAMENTO
Arrivati in un paese straniero è importante capire subito quelle che sono le prime cose da imparare per la sopravvivenza, per me la parola d’ordine è stata: lanciarsi. Lanciarsi nel chiedere consigli e informazioni ai vicini, lanciarsi nello studiare la lingua del tuo nuovo paese, lanciarsi nel cercare di conoscere persone e ricrearsi una dimensione sociale, lanciarsi nello scoprire quella che è la tua nuova casa.
Lato pratico è utile cercare subito in comune o in consolato (spesso organizzano anche incontri ad hoc per i neo trasferiti) le informazioni sui passi burocratici da fare: in Svizzera, ad esempio, ci sono tempistiche massime entro le quali è necessario fare la iscrizione all’AIRE, cambiare la patente, iscriversi alle liste comunali, etc. che se non vengono rispettate si è passibili di multe (che qui non sono cose da poco!); è bene poi capire subito altre cose pratiche, dalla gestione delle pattumiere a come funzionano i mezzi pubblici, così da potersi poi concentrare sull’impostare la tua nuova vita.
Smarcata la burocrazia è importante focalizzarsi su come ricrearsi una realtà: in primis imparare la lingua; con l’inglese si sopravvive dovunque, ma si rischia di rimanere distaccati dal contesto e di non riuscire ad ambientarsi e mettere nuove radici; cercare un buon corso, possibilmente quotidiano ed intensivo, ti dà non solo la possibilità di imparare a comunicare (e una volta consolidato un livello sufficiente, si può iniziare la ricerca di un lavoro) ma anche di conoscere nuove persone; accanto ai corsi tradizionali, ci sono poi molte altre offerte, incontri organizzati da social media dedicati all’integrazione dove si può trovare quelli più adatti alle proprie esigenze.
Oltre ad una ripresa di amicizie, uscite e socialità, l’incontro con le persone dà l’opportunità di scoprire altre dimensioni della tua città, luoghi da conoscere e abitudini che possono diventare tue. Nel mio caso la scuola è stato il primo punto di svolta: se da una parte è stato difficile rimettersi sui banchi dopo più di 10 anni, dall’altro è stata l’occasione per creare il mio primo giro di amicizie, che a loro volta hanno portato a nuove conoscenze; come sempre nella vita alcune sopravvivono poi negli anni mentre altre durano il tempo del modulo A1.1, ma ognuna è in grado di lasciarti qualcosa e farti sentire ogni volta un po’ più a casa.

Riassumendo i consigli fondamentali:
Cercare presso gli Enti le burocrazie da espletare
Conoscere le cose pratiche della vita quotidiana
Imparare la lingua
Ampliare il giro di conoscenze
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